Emorroidi e proctologia
31.05.2016
a cura del dott. Michele Giuseppe Iovino
Il termine emorroidi viene utilizzato impropriamente per descrivere una circostanza in cui le vene emorroidali si dilatano eccessivamente formando varici.
I sintomi che suggeriscono una visita specialistica sono prurito, dolore, emissione di sangue e protrusione all’esterno. Generalmente questo tipo di patologia si cura con un trattamento medico e una dieta adeguata. Solo il 10% dei pazienti affetti da emorroidi necessita dell’intervento chirurgico.
Le cause
Oltre ad una predisposizione di base riferibile alla ereditarietà, alla familiarità e alla costituzione esistono alcuni fattori che contribuiscono all’insorgenza della malattia come l’alimentazione, l’alvo stitico, la diarrea, la posizione abituale (lavori in posizione seduta o che obbligano per lungo tempo a mantenere la posizione eretta), alcuni sport particolari (equitazione, ciclismo, motociclismo, sollevamento pesi), l’assunzione di ormoni o della pillola anticoncezionale.
La terapia
Generalmente questa patologia viene affrontata e curata con un trattamento medico in cui la dieta ha un ruolo fondamentale.
Quando è necessario l’intervento chirurgico
Quando la patologia è al II grado avanzato, di III e IV grado e per i prolassi della mucosa rettale è necessario effettuare l’intervento chirurgico. Presso la Casa di Cura La Madonnina utilizziamo il metodo Longo, effettuato generalmente in anestesia locale. E’ sufficiente a curare le emorroidi senza asportarle e senza quindi nessuna incisione nell’ano ma grazie al solo utilizzo di una suturatrice meccanica che le “riposiziona” all’interno. La procedura è praticamente indolore ed il recupero molto rapido. In altri casi, quelli più avanzati, è però necessario ricorrere al classico intervento di emorroidectomia che consiste nell’asportazione dei noduli previa legatura del peduncolo vascolare.